Parco Nazionale d'Abruzzo
Nella gita che abbiamo fatto al Parco Nazionale d'Abruzzo eravamo in 10. Il gruppo era nutrito e variegato: telemarkisti (Fabrizio e Laura - venuta per l'occasione da Milano), fondoescursionisti (Gioia, Marietto, Marco, Lucia e Teresa) e scialpinisti "classici" (Alessandra - alla sua prima uscita - Umberto e il sottoscritto). Da Passo Godi siamo saliti, passando per il Ferroio di Scanno, fino ad una sella poco prima del Passo della Corte per scendere poi sull'altro versante quasi fino a Scanno. Sole, bella neve... Monte Pizzalto Gran Sasso, traversata
bassa Piani di Pezza e
Costone occidentale Alle 6.30, all'ormai
solito appuntamento a Lunghezza eravamo in 5: Fabrizio, Gabriele,
Marietto, Roberto (altra "new entry" del gruppo scialpinistico di Yama) e
il sottoscritto. L'idea originaria era di andare a fare la traversata del
Venacquaro (da Campo Imperatore al paese di Intermesoli). Tuttavia
arrivati a L'Aquila si vedevano pesanti nuvoloni neri su tutto il Gran
Sasso. Telefonando alla Gran Baita ai Prati di Tivo ci dicono che lì
sembrava di essere a mezzanotte tanto era coperto. Cambiamo quindi il
programma e ci dirigiamo verso i Piani di Pezza dove il cielo ci sembrava
un po' più aperto. In effetti così era, anche se per poco, infatti non
appena cominciamo ad infilarci gli scarponi il brutto tempo arriva anche
lì. Vento forte, nebbia e comincia anche a nevicare. Non è certo la
giornata ideale per chi, come Roberto, è alla sua prima uscita
scialpinistica!! Comunque, imperterriti, partiamo lo stesso e orientandoci
tra valloncelli e pendii arriviamo alla sella sopra il Rifugio Sebastiani.
Proseguo per un poco fino verso il Costone occidentale mentre gli altri mi
precedono di poco al Sebastiani completamente immerso nella nebbia. Breve
sosta per rifocillarci un po' nel locale invernale, completamente
ristrutturato e molto ben tenuto (ci sono anche tre letti completi di
coperte). Quindi risaliamo a piedi sempre nel nebbione alla sella e giù
per l'itinerario di salita. Anche se la visibilità è poca, la neve è
bellissima: 20 cm. di fresca su un fondo duro e compatto. Riusciamo ad
arrivare con gli sci fin quasi alla macchina. Nelle ultime curve ci
accompagna anche un po' di sole!!! Birra ad Ovindoli e poi tutti a casa.
Gran Sasso, traversata del Venacquaro Alle 8.30 siamo partiti
da Campo Imperatore salendo fino alla Sella di Monte Aquila. Quindi, con
un'ampia discesa sotto i versanti nord della Portella e del Cefalone, si è
raggiunta la base del pendio che sale alla Sella dei Grilli. Raggiunta
quest'ultima, siamo scesi lungo il vallone del Venacquaro trovando neve
fino alla base del Brecciarone. Poi una "luuunghisssima" scarpinata fino
al paese Intermesoli dove ci aspettava il pulmino. Sia la conca di Campo
Pericoli che quella del Venacquaro sono innevatissime, la temperatura non
molto alta ci ha consentito di sciare su bella neve (tranne nel tratto
finale, ma erano anche le tre e mezza del pomeriggio!!!). Una gita
d'ambiente che ci ha fatto scoprire (o riscoprire) una zona del Gran Sasso
solitamente poco frequentata (almeno da noi).
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