Parco Nazionale d'Abruzzo

Nella gita che abbiamo fatto al Parco Nazionale d'Abruzzo eravamo in 10. Il gruppo era nutrito e variegato: telemarkisti (Fabrizio e Laura - venuta per l'occasione da Milano), fondoescursionisti (Gioia, Marietto, Marco, Lucia e Teresa) e scialpinisti "classici" (Alessandra - alla sua prima uscita - Umberto e il sottoscritto). Da Passo Godi siamo saliti, passando per il Ferroio di Scanno, fino ad una sella poco prima del Passo della Corte per scendere poi sull'altro versante quasi fino a Scanno. Sole, bella neve...

Monte Pizzalto

Del gruppo facevano parte :Fabrizio, Gioia, Alessandra, Marietto, Umberto, Gigi e il sottoscritto. La giornata si è presentata con un po' di nebbia, poi, verso mezzogiorno è venuto fuori un bel sole. La gita ha lasciato tutti visibilmente soddisfatti: chi per la neve, chi per alcuni "trucchetti" imparati per fare meglio la curva "a tallone libero", chi per la visita di Pescocostanzo, chi per la sosta al limitrofo caseificio. Insomma, tutti gli ingredienti per godersi una bella giornata insieme.

Gran Sasso, traversata bassa

Alle 8.30, a Fonte Cerreto, eravamo in 9: Fabrizio, Gioia, Piero Gas, Laura (da Milano),Stefano, Giacomo, Marietto, Ale e il sottoscritto. I primi cinque "a tallone libero", la minoranza "rigidoni". Da Campo Imperatore siamo saliti alla Sella di Monte Aquila per il vallone sottostante. Nella discesa: breve sosta al Garibaldi, ampio giro sui dossi di Campo Pericoli fino alla parte alta della Val Maone. Altra sosta (magnereccia) al "sassone" e quindi, tra "metti e togli gli sci" fino ai Prati di Tivo. Il rientro al piazzale della funivia lo abbiamo fatto con un pulmino. Si ha spesso la tendenza a considerare la traversata bassa come un "ripiego" in caso di impossibilità a fare altre discese, più "gratificanti". Certo! Non ci sono grandi difficoltà tecniche, ma l'ambiente resta comunque d'eccezione. Inoltre un migliaio di metri di dislivello in discesa ci sono tutti e in 1000 metri di curve se ne fanno proprio tante!!! E poi è stata anche l'occasione per vedere qualche itinerario "interessante" da fare prossimamente. Pertanto, dire che alla fine della giornata eravamo tutti "felici e contenti" è quasi pleonastico!!!

Piani di Pezza e Costone occidentale

Alle 6.30, all'ormai solito appuntamento a Lunghezza eravamo in 5: Fabrizio, Gabriele, Marietto, Roberto (altra "new entry" del gruppo scialpinistico di Yama) e il sottoscritto. L'idea originaria era di andare a fare la traversata del Venacquaro (da Campo Imperatore al paese di Intermesoli). Tuttavia arrivati a L'Aquila si vedevano pesanti nuvoloni neri su tutto il Gran Sasso. Telefonando alla Gran Baita ai Prati di Tivo ci dicono che lì sembrava di essere a mezzanotte tanto era coperto. Cambiamo quindi il programma e ci dirigiamo verso i Piani di Pezza dove il cielo ci sembrava un po' più aperto. In effetti così era, anche se per poco, infatti non appena cominciamo ad infilarci gli scarponi il brutto tempo arriva anche lì. Vento forte, nebbia e comincia anche a nevicare. Non è certo la giornata ideale per chi, come Roberto, è alla sua prima uscita scialpinistica!! Comunque, imperterriti, partiamo lo stesso e orientandoci tra valloncelli e pendii arriviamo alla sella sopra il Rifugio Sebastiani. Proseguo per un poco fino verso il Costone occidentale mentre gli altri mi precedono di poco al Sebastiani completamente immerso nella nebbia. Breve sosta per rifocillarci un po' nel locale invernale, completamente ristrutturato e molto ben tenuto (ci sono anche tre letti completi di coperte). Quindi risaliamo a piedi sempre nel nebbione alla sella e giù per l'itinerario di salita. Anche se la visibilità è poca, la neve è bellissima: 20 cm. di fresca su un fondo duro e compatto. Riusciamo ad arrivare con gli sci fin quasi alla macchina. Nelle ultime curve ci accompagna anche un po' di sole!!! Birra ad Ovindoli e poi tutti a casa.  

Gran Sasso, traversata del Venacquaro

Alle 8.30 siamo partiti da Campo Imperatore salendo fino alla Sella di Monte Aquila. Quindi, con un'ampia discesa sotto i versanti nord della Portella e del Cefalone, si è raggiunta la base del pendio che sale alla Sella dei Grilli. Raggiunta quest'ultima, siamo scesi lungo il vallone del Venacquaro trovando neve fino alla base del Brecciarone. Poi una "luuunghisssima" scarpinata fino al paese Intermesoli dove ci aspettava il pulmino. Sia la conca di Campo Pericoli che quella del Venacquaro sono innevatissime, la temperatura non molto alta ci ha consentito di sciare su bella neve (tranne nel tratto finale, ma erano anche le tre e mezza del pomeriggio!!!). Una gita d'ambiente che ci ha fatto scoprire (o riscoprire) una zona del Gran Sasso solitamente poco frequentata (almeno da noi).